Immaginiamo i momenti che precedono l’incontro sessuale con un nuovo partner, magari abbiamo fantasticato a lungo su quel rapporto, siamo carichi di aspettative e tensioni, ci sentiamo in ansia, e la nostra prestazione sessuale è compromessa.

Questa è una situazione che tutti più o meno possiamo aver sperimentato, in cui l’ansia è una risposta comune a una situazione a noi sconosciuta e carica di significati.

Ma quando l’ansia fa male alla sessualità?

L’ansia nella sessualità è disfunzionale quando accompagna regolarmente i nostri rapporti sessuali tanto da ostacolare o addirittura non permettere l’attività sessuale.

L’ansia sessuale può incidere sul tono dell’umore, incrinare l’autostima e interferire con il benessere sessuale di coppia.

Quali tipi di ansie sessuali esistono?

1. LA PAURA DELL’INSUCCESSO

La paura dell’insuccesso è il timore di fallire o rivivere un fallimento già sperimentato in passato.

Si pensi a un uomo che fatica a raggiungere o mantenere l’erezione durante un incontro sessuale, e che può sperimentare sul momento vissuti di forte imbarazzo e di vergogna. Questa memoria del fallimento potrà accompagnarlo anche nell’incontro successivo, che, con buona probabilità, verrà vissuto con ansia anticipatoria e fantasmi di insuccesso. In questo modo si alimenta un circolo ansioso che tende a persistere nel tempo e a cronicizzarsi.

Oppure si immagini un uomo che si confronta con un episodio di eiaculazione precoce e che scorge delusione sul volto della partner e sperimenta successivi sentimenti di colpa. Tale vissuto potrà incoraggiare, nell’incontro sessuale successivo, l’assunzione di un controllo ossessivo sulla durata, amplificato dall’imperativo tirannico del "devo durare un po’ di più”, con la spiacevole conseguenza di mantenere o peggiorare la condizione problematica nel tempo.

La paura dell’insuccesso non dipende tanto dalla défaillance sessuale in sé, ma da come questa viene vissuta dalla persona e dal significato che le viene attribuito.

Insicurezza, bisogno di eccellere, strutture di personalità narcisistiche o ossessive, possono sostenere o alimentare la paura del fallimento sessuale.

2. L’ANSIA DA PRESTAZIONE

L’ansia da prestazione si attiva a seguito della pressione reale o supposta data dalla richiesta di una prestazione sessuale.

La richiesta può trovare riscontro nella realtà ed essere attivata da pressioni da parte del partner, ma può anche rispondere a bisogni personali come quello di sentirsi sufficientemente adeguati.

Ciò significa che talvolta siamo noi che ci autosabotiamo: la nostra esigenza di impressionare il partner o di sentirci all’altezza della situazione ci rema contro e ci squalifica, compromettendo la prestazione sessuale.

3. L’ECCESSO DI ALTRUISMO

Preoccuparsi della soddisfazione sessuale del partner è certamente un aspetto positivo per la sessualità di coppia, ma può costituire un problema quando dare piacere all’altro diviene un pensiero ossessivo e la propria soddisfazione sessuale viene ignorata. La sessualità poggia su un delicato equilibrio tra il dare e il ricevere, e riuscire a preservare un sano egoismo sessuale è funzionale al benessere di coppia.

Il bisogno di compiacere il partner a tutti i costi, potrebbe nascondere ferite interiori profonde, disistima, tratti o strutture di personalità dipendente o timore di essere scartati e abbandonati.

L’ansia sessuale riguarda anche le donne

L’ansia sessuale nell’immaginario comune viene rappresentata come un fenomeno unicamente maschile, ma può riguardare anche l'universo femminile.

Vi sono donne, ad esempio, che per sentirsi sessualmente adeguata o non deludere il partner credono di dover per forza raggiungere l’orgasmo in ogni incontro sessuale. Questa credenza potrà facilmente sfociare in ansia anticipatoria prestazionale, andando a interferire con l’abbandono alle sensazioni erotiche, e ostacolando, di fatto, il raggiungimento dell’orgasmo.

Prestare ascolto all’ansia sessuale

L’ansia sessuale nelle sue differenti manifestazioni è un messaggero che sta cercando di comunicarci qualcosa di noi; per questo, invece che accanirsi nel volerla eliminare nell’immediato, è importante accoglierla e comprenderla nei suoi significati. Prestare ascolto all’ansia sessuale, nelle sue molteplici forme, è il primo passo per riuscire a gestirla in maniera efficace e tornare a godere della propria sessualità.

Talvolta può essere difficile risolvere l’ansia sessuale da soli, rivolgerti a uno specialista ti permetterà di inquadrare correttamente la problematica e acquisire gli strumenti adatti per gestirla.

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Bibliografia
Kaplan, H.S. (1976) Nuove terapie sessuali, Bompiani, Milano.