L’autosabotaggio è, nella definizione comune, un meccanismo psichico su base difensiva che tendiamo a mettere in atto, più o meno consapevolmente, e che ci ostacola nel raggiungimento dei nostri obiettivi.

Gli ostacoli possono consistere in pensieri negativi, scenari catastrofici e timore del fallimento che possono sfociare in reazioni quali la fuga o evitamento dell’esperienza che temiamo.

PERCHE CI SI AUTOSABOTA SESSUALMENTE?

L’autosabotaggio sessuale nasce da un bisogno di difendersi spesso da aspettative più o meno realistiche che vengono maturate rispetto a quella determinata esperienza, ma anche per gestire stati o vissuti emotivi che sentiamo prendere il sopravvento e percepiamo essere come “eccessivamente faticosi” .

Possiamo autosabotarci quando prevediamo che un incontro sessuale sarà fallimentare, oppure quando evitiamo di incontrare un partner che ci piace per timore di interfacciarci con la frustrazione a seguito di ipotetica défaillance.

Ci stiamo autosabotando sessualmente anche in tutti in casi in cui temiamo di non provare piacere durante il rapporto e quindi viviamo l’incontro con una sorta di distacco che ci porta, di fatto, ad anestetizzarci rispetto al nostro sentire.

DA COSA DIPENDE L’AUTOSABOTAGGIO SESSUALE?

  • Caratteristiche personologiche: tendenza al perfezionismo, tratti ossessivi o aspetti narcisistici che portano la persona a rinunciare alle esperienze che teme potrebbero danneggiare la sua immagine;
  • Emozioni forti. In molte situazioni vissuti quali ansia e paura sono assolutamente fisiologici: il problema non sono tanto le emozioni negative ma quanto siamo bravi a riconoscerle, entrarci in risonanza e gestirle;
  • Esperienze sessuali passate percepite come fallimentari o traumatiche. La traccia di ciò che abbiamo vissuto può influenzare negativamente le esperienze presenti e future andando a compromettere la nostra messa in gioco.

PERCHE L’AUTOSABOTAGGIO E’ DANNOSO?

L’autosabotaggio sessuale è un meccanismo di difesa patologico poiché non solo tende a rafforzare l’abitudine disfunzionale dell’evitamento, ma acuisce nel tempo anche il vissuto di paura rispetto a ciò che stiamo evitando.

E’ un meccanismo che ci costringe a fare lo struzzo, rispetto al quale però con poca probabilità riusciremo in autonomia a togliere la testa da sotto la sabbia.

A livello clinico e psicosessuologico molte disfunzioni sessuali nascono e sono rafforzate proprio dal perseverare nella modalità autosabotante.

L’ansia da prestazione, ad esempio, viene mantenuta proprio a causa di pensieri di autosqualifica che nel tempo mantengono la disfunzione e ne peggiorano il quadro clinico.

AUTOSABOTAGGIO SESSUALE E PSICOTERAPIA

Un percorso Terapeutico-Sessuologico può aiutare la persona ad inquadrare, comprendere e gestire questa modalità disfunzionale, supportandola in parallelo nell’acquisizione di strumenti più efficaci per gestire eventuali vulnerabilità sul piano psichico.

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