L’empatia non è semplicemente la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona, ma è un processo più complesso che coinvolge mente, cuore e anima.
È un modo di essere in relazione, un atteggiamento umano che permette di vedere e incontrare un altro diverso da sé.

L’empatia non è simpatia

L’empatia è la capacità di comprendere lo stato d’animo altrui indipendentemente dal fatto che la persona che abbiamo di fronte ci ispiri simpatia. Ciò significa che possiamo essere empatici anche verso chi ci sta antipatico.

L’empatia è infatti un atteggiamento che coinvolge non solo la capacità di immedesimazione, ma anche l’accettazione senza condizioni; essa implica una sospensione del giudizio che permette di accostarsi all'altro con rispetto e curiosità.

Consapevolezza e confini

Affinché possa compiersi l’esperire empatico è necessaria la capacità di differenziazione tra Sé e l’altra persona, ovvero una consapevolezza emotiva che consenta di distinguere tra vissuti propri e quelli che appartengono all'esperienza altrui.

Per non incappare in una condizione di fusionalità emotiva occorrono dunque due tipi di sguardi: uno rivolto all’esterno, orientato a cogliere l’esperienza emotiva di chi abbiamo di fronte, e uno concavo, più intimistico e di contatto con il proprio sentire, che consenta di restare stabili e di non farsi allagare eccessivamente dalle emozioni dell’altro.

“Empatia è percepire lo schema di riferimento interiore di un altro con accuratezza e con le componenti emozionali e di significato ad esso pertinenti, come se fossimo una sola persona - ma senza mai perdere di vista questa condizione del “come se." Carl Rogers

L’empatia in psicoterapia

Secondo Carl Rogers, psicologo statunitense e padre dell’Approccio Centrato sulla Persona, l’empatia non è una condizione statica, bensì un processo dinamico, un fluire di esperienze e un modo di essere nell’incontro con un'altra persona.

Essere empatico, secondo Rogers, implica un incedere nel mondo dell’altro sicuro ma in punta di piedi, un atteggiamento esplorativo disinvolto ma al contempo prudente e rispettoso.
Comporta una ricettività fine che permette di cogliere e accogliere tutto ciò che la persona decide di condividere con noi, e una sensibilità percettiva e di cuore capace di intuire i non detti e i significati più sfumati della sua comunicazione.

Carl Rogers evidenzia come l’empatia assuma particolare rilevanza all’interno delle relazioni d’aiuto, compresa la psicoterapia.
Un clima empatico e accettante permetterebbe alla persona di sentirsi non solo accolta, ma anche più rilassata e disponibile verso il processo di cambiamento.
Il contatto con il flusso delle esperienze interiori, che viene favorito da un clima empatico e di fiducia, consente infatti l’abbandono di atteggiamenti difensivi, e promuove nell’individuo un maggior contatto con il suo mondo emotivo e i significati personali dell'esperienza.

Empatia è connessione

Carl Rogers evidenzia come l’empatia non si possa apprendere con metodi libreschi, ma richieda un saper essere nella relazione attivato da un interesse genuino nei confronti dell’altra persona in quanto essere umano.

Quando qualcuno condivide qualcosa di personale e magari doloroso con noi, essere empatici non significa affrettarsi nell’offrire soluzioni o tentare di rendere la sua situazione più rosea, essere empatici significa stare con l’altro, sostare sul suo vissuto e connettersi con lui.

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